Mi chiamo Giorgio, ho 22 anni e sono un graphic designer.
Nel 2024 ho conseguito una laurea in grafica all’Accademia di Belle Arti di Lecce e al momento frequento il corso di Digital Design and Communication presso la LABA di Brescia.
Nel corso degli anni ho sviluppato molte competenze teoriche e abilità progettuali, soprattutto su software come Illustrator e InDesign, dei quali mi reputo un conoscitore a tutto tondo.
Ho un’esperienza medio/alta con Photoshop e Figma. Mi sto specializzando anche in altri software e campi del design.
Queste conoscenze vengono poi declinate nei settori che mi competono di più, il brand identity design e il design editoriale.
Alla base di tutto c’è però una grandissima e bruciante passione per il design e la progettazione grafica.
Questo è ciò che so e che voglio fare.
È la pagina Instagram su cui sovente pubblico i miei progetti.
Il logo di Veeswal è un sunto perfetto del mio stile e del mio modo di fare grafica. Nasce da una sintesi estrema della prima parte del meccanismo ottico, costituito da pupilla (•), iride (}) e cristallino (<).
In fase di progettazione li ho stilizzati molto e il risultato finale è stato questo simpatico angioletto.
Questa è stata la mia tesi pratica per il conseguimento della mia laurea triennale nell’Ottobre del 2024.
Ho realizzato un redesign del logo di Olivetti aggiungendovi anche una breve parte di corporate identity. Mi sono basato sul concetto di infinito introdotto da Marcello Nizzoli nel 1952, partendo da lì ho realizzato un logotipo minimal ma contemporaneo.
Il concetto di Nizzoli è stato reimpiegato nel logo (che si trova all’interno del logotipo) in cui il pi greco diventa la doppia T di Olivetti.
"L’arte deve essere al di là della rappresentazione tridimenzionale, questa è un’illusione, una bugia".
Questo era l’incipit del mio progetto per l’esame di fotografia. Una frase di Mondrian che mi ha guidato nella realizzazione di 20 foto ispirate ai miei quadri di nature morte preferiti.
Questo esercizio di stile mi ha iniziato alla fotografia, campo che studio e pratico molto volentieri.
“Che non ti trovo mai, tipo il tempo di cottura della pasta” diceva Dani Faiv nella canzone Legame. Questa frase mi ha ispirato alla realizzazione e concretizzazione del progetto.
Brutalist Pasta è un concept ironico che nasce dall’esigenza di avere una confezione di pasta facile da aprire con il tempo di cottura in bella vista, senza altri inutili abbellimenti.
Sulla scatola di spaghetti ci sono tutte le informazioni necessarie e la più importante: don’t break in half.